Un sogno americano che farà tappa nel Messico. E' questo il primo successo di rilievo del nuovo millennio, per il trentenne fotografo assisano Andrea Angelucci. Le sue immagini troveranno spazio nella prestigiosa cornice del "Menache International Art Gallery" di Col Juarez, dal 18 al 28 luglio. Verranno esposte una trentina di opere d'arte di grande formato (30x35 e 50x70) e di vario genere. "Ho pensato al paesaggio della mia terra - ha detto l'artista Andrea Angelucci - alle linee, alle luci, ai colori che la rendono inconfondibile. Credo che i nostri monumenti, l'azzurro dei nostri cieli e l'arancio dei tramonti possano fondersi con il paesaggio messicano". Un confronto ed un incontro che nascono dalla medesima necessità di applicare alla componente tempo una sorta di dissolvenza che annienta e ricompone i segni della storia. Quella stessa storia che Angelucci "impone" alle sue immagini senza alterare, per questo, il silenzio contemplativo del fruitore. Ad appena venti anni le sue immagini a colori erano già custodite all'interno di alcune pubblicazioni di carattere turistico. Poi l'orizzonte si è ampliato in operazioni editoriali di maggiore respiro. Nel suo bagaglio ha messo non soltanto la tecnica, ma anche le testimonianze di una terra riarsa dal sole, dove il suolo polveroso alza i mulinelli rossastri ad ogni accenno di vento, dove le pietre hanno il linguaggio dei santi, dove 1 'esistenza diventa sguardo oltre l'orizzonte. Andrea è riuscito a varcare la porta e a dialogare con la natura. Da questo dialogo sgorgano, come acqua zampillante, quei distintivi della nostra epoca, ma anche del passato, E tutto si fonde, tra pietre, campanili, rosoni, prati, nuvole, albe e tramonti. Quasi un 'allegoria di pulsazioni che battono senza frastuono. Così anche la componente d'artifizio , si integra nell 'eterogeneità delle forme. E nasce il sogno che allude alla speranza o la speranza che allude al sogno.Le immagini del giovane assisano sono contenute nel sito internet www.angelucci.com, realizzato dalla Sebi spa. In Messico Angelucci porterà non soltanto una parte della sua produzione, la testimonianza di una regione, l'Umbria, pregna di umanità, ma vi condurrà anche la sua valigia, piena di incertezze, di ricordi, di fantasticazioni. Anche di favole. (a.c.)